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21 novembre 2009

Incontro di Papa Benedetto XVI con gli artisti

 

(…) quando la fede incontra l'arte, si crea una sintonia profonda (…) la forza dello stile romanico e lo splendore delle cattedrali gotiche ci rammentano che la via della bellezza è un percorso privilegiato ed affascinante per avvicinarsi al Mistero (…) come uno degli itinerari, forse il più attraente ed affascinante, per giungere ad incontrare ed amare Dio.

Nel corso dei secoli e dei millenni la musica è sempre stata utilizzata per dare forma a quello che non si riesce a fare con le parole, perché suscita emozioni altrimenti difficili da comunicare. Non è pertanto un caso se ogni civiltà ha dato importanza e valore alla musica nelle sue varie forme ed espressioni.

Papa Benedetto XV

 

Chiesa del Convento di S. Antonio

 

... Una Bottega Musicale in un Convento?
Perché?

Credo che il cristianesimo abbia ancora lo scopo e la funzione di educare all’estetica della bellezza. Una educazione all’armonia è anche una educazione, non soltanto alla moralità, ma anche al trascendente, al divino, al Bello Supremo. Ecco che allora entra in scena la fede e il Bene per eccellenza, che è Dio.
Una Bottega musicale di ricerca della armonia, che è interna alla bellezza del mondo, genera, in fine, un uomo diverso, un uomo più fine, un uomo più giusto e più buono. Un uomo aperto a Dio, Sommo Bene, Ogni Bene, Tutto il Bene. (S.Francesco)
Una Bottega musicale “S. Maria de Jesu”? Si! Perché è Maria che genera Cristo Gesù, restauratore della bellezza divina del creato.

Una Bottega Musicale in un Convento?
Perché?

Per realizzare, nella concretezza dei rapporti umani, l’annunzio di Francesco, che risuona da 800 anni, annunzio di armonia tra la Pace e il Bene. La pace sulla terra tra gli uomini, perchè Dio li ama, e la lode degli uomini a Dio nella ritrovata armonia dei Cieli.

P. Adelmo Monaco

Oppido Lucano, 7 agosto 2009



Gli affreschi di Giovanni Todisco
Foto di P. Adelmo Monaco
Alcune delle tante opere conservate nel Convento di S. Antonio ( Presentazioni di P. Adelmo Monaco)

Convento di S.Antonio
I lavori di restauro ultimati a inizio millennio sul convento di Santa Maria di Gesù, detto di Sant'Antonio, hanno restituito all'antico splendore il complesso religioso e le opere d'arte conservate al suo interno. Situato a due passi dal centro abitato, il cenobio è stato fondato nel 1482 per iniziativa di Francesco e Caterina Zurlo, signori di Oppido Lucano. Costruito per la Vicaria Osservante della Provincia Pugliese di San Nicolò, il convento fu ceduto prima del 1484 al Commissariato di Basilicata, per rimpinguare il ristretto numero di conventi in possesso dei frati lucani. Nel 1593 divenne la dimora dei frati Riformati. Ampliato nel corso del Seicento, il monastero oppidano divenne rapidamente uno dei più importanti dell'area lucana. Di grande interesse artistico-architettonico, la chiesa è composta da due navate. Al suo interno sono custoditi un polittico e un trittico di Antonio Stabile da Potenza, databili intorno al 1560-'70. Nel 1973, durante alcuni lavori di restauro, sono stati rinvenuti dipinti murali di Girolamo Todisco, raffiguranti la storia di san Francesco e dei santi francescani. L'opera è del 1611. Di grande pregio artistico è il coro ligneo ad intaglio, datato a fuoco 1557 con pannelli intarsiati risalenti ai primi del 1400, probabilmente provenienti dall'abbazia di sant'Angelo del Bosco, distrutta dal terremoto del 1456. Un organo del Seicento con canne originali e perfettamente funzionante completa la vetrina dei beni artistici custoditi nella chiesa. Sul lato nord del chiostro del convento, tre sale comunicanti conservano tempere murali di Giovanni Todisco disposte su lunette opposte. Realizzati nel 1558, i dipinti raffigurano episodi tratti dal Vecchio Testamento e scene della vita di Gesù. Il convento ospita anche una quadreria con opere restaurate realizzate fra l'inizio del XVII e la fine del XVIII secolo.

(Notizie presenti sul sito istituzionale del Comune di Oppido Lucano)

 

 

Refettorio

Refettorio del Convento di S. Antonio