GIOVANNI TODISCO E GLI AFFRESCHI DEL CONVENTO
Giovanni Todisco (documentato tra il 1545 e il
1566) risulta originario di Abriola (PZ). Iniziò gli affreschi
del Convento di S. Antonio in Oppido Lucano il 1 maggio del 1558.
La Sua attività in ambiente francescano fu intensa; infatti,
lavorò a Pietrapertosa, a S. Maria di Orsoleo, a Senise,
a Potenza e a Rivello, evidenziando subito un’ottima capacità
comunicativa fatta di un linguaggio figurativo semplice e leggibile,
in perfetta armonia con le esigenze e la natura dell’ordine
francescano. Il ciclo degli affreschi del Convento si presenta
con un programma iconografico ben delineato e con un forte intento
didascalico che ne fa una sorta di omelia figurata, di predica
illustrata di fatti biblici. Le scene si sviluppano sulle lunette
delle tre sale comunicanti e narrano episodi del Vecchio e del
Nuovo Testamento: “Nabucodonosor e i tre giovani nella fornace”,
“La resurrezione di Lazzaro”, “Gesù e
la guarigione dell’Emorroissa”, “Giuditta libera
Gerusalemme dall'assedio di Oloferne”, “Cristo e l'adultera”,
“Cristo e la Samaritana”, “Il miracolo della
Manna”, “La guarigione di uno storpio” e “La
guarigione del cieco nato”. Nello scorcio delle finestre,
inoltre, isolate figure di Mosè, Melchisedech e di un personaggio,
probabilmente si tratta di Francesco Zurlo.
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